In contemporanea all’uscita dell’album
“Theory of Harmony”, Decibel Eventi, in
collaborazione con Dna Concerti, è orgogliosa di annunciare
il tour italiano di Dub Fx. Il musicista australiano, noto al
mondo intero per i suoi cliccatissimi “street-video”,
sarà in Italia per 5 imperdibili concerti: il 20 Febbraio
all’Atlantico (Roma), il 21 Febbraio all’Estragon
(Bologna), il 22 Febbraio al Leoncavallo (Milano), il 28 febbraio
all’Hiroshima (Torino) e l’1 Marzo al Viper Theatre
(Firenze).
La tournée, che toccherà buona parte delle capitali
europee, sarà la cassa di risonanza del nuovo disco del
musicista australiano.
“Theory of Harmony”, album di recente uscita ascoltabile
in streaming sul sito ufficiale di Dub Fx (store.dubfx.net/album/theory-of-harmony),
è stato finanziato al 148% dai fans di tutto il mondo.
Oltre 2400 donatori hanno dato vita ad un’operazione di
crowdfunding senza precedenti che porterà l’artista
a realizzare un video per ogni traccia, un album di remix e
mini showcase in tutte le strade del mondo. Se il 2013 è
stato l’anno della conferma per Dub Fx, il 2014 potrebbe
essere quello della consacrazione. “The sky is forever”.
BIOGRAFIA
Una storia rarissima, quella di Benjamin Stanford, in arte
Dub FX. E una storia coronata da un successo tanto inimmaginabile
– probabilmente per lo stesso protagonista – quanto
globale e trionfale. Parte tutto dall’Australia, dalla
sua città natale Melbourne: un ragazzo inizialmente appassionato
di heavy metal e punk rock che all’improvviso scopre reggae,
hip hop e drum’n'bass, restandone letteralmente folgorato.
Fino a qui tutto normale, più o meno. La storia però
si complica quando Stanford inizia a concentrarsi sulla pratica
del beatboxing (detto in modo grossolano: creare da soli con
la propria voce e i propri movimenti labiali il tappeto ritmico,
le linee di basso e varie schegge sonore), diventandone ben
presto un assoluto virtuoso.
Si complica ulteriormente, la storia, quando decide di abbandonare
l’Australia per l’Europa, con l’idea precisa
di fare l’artista di strada girovagando di stato in stato
(risiederà anche in Italia, a Lucca). In poco tempo diventa
una specie di leggenda metropolitana del busking: “Ogni
giorno vendevo almeno un centinaio di cd, a dieci euro l’uno.
Io stavo anche benissimo, poi però è arrivato
il filmato…”. Il filmato in questione è quello
firmato dal regista inglese Ben Dowden: la cronaca di una esibizione
live di Dub FX, che una volta riversata su YouTube tocca qualcosa
come venti milioni di visualizzazioni. Incredibile ma al tempo
stesso inevitabile: la forza e la creatività dell’artista
australiano sono qualcosa di dirompente.
Da quel momento in avanti la carriera di Benjamin si fa meno
atipica e più convenzionale: le esibizioni a sorpresa
per strada vengono (in parte) abbandonate a favore di veri e
propri tour che mietono, regolarmente, sold out. L’anticonvenzionalità
resta comunque ben presente nei suoi live set, sempre basati
sulla sua quasi irreale abilità da beatboxer e sulla
potenza musicale che sprigiona, un one man show che riesce a
ricreare lo stesso impatto sonoro dei più grandi progetti
drum’n'bass o dubstep (con varie digressioni reggae, dub
e quant’altro). Cinque album alle spalle e uno nuovo (“Theory
Of Harmony”) ora in uscita, Dub FX è diventato
quasi involontariamente ed inconsapevolmente uno dei nomi più
grossi nella scena delle ritmiche spezzate ad alto impatto sul
dancefloor. Vederlo in versione live, è un’esperienza
davvero unica. A testimoniarlo, i numeri da stella di prima
grandezza. Lui, mai avrebbe pensato di diventarlo.