Il ritorno del modfather dal vivo in Italia, dopo qualche anno
di assenza, è un vero evento per i fan che lo seguono
fedelmente da anni lungo una carriera che non ha termini di
paragone al mondo: Weller infatti è praticamente l'unico
artista ad avere raggiunto il successo e i vertici delle classifiche
con ogni progetto e in ogni periodo della sua lunghissima vita
artistica. I sei album con i Jam, la prima band, cinque con
The Style Council e i primi dieci da solista (il nuovo attesissimo
album "Sonic Kicks" in uscita a fine marzo è
l'undicesimo) hanno segnato indelebilmente almeno 4 decenni
nella musica British e aperto la strada a stili, mode e band
che tuttora non esitano ad attribuire la paternità e
la sorgente della propria vena creativa a Paul Weller, un'icona
incrollabile che con ogni singolo album pubblicato è
entrato direttamente in vetta alle Charts inglesi.
Ma Weller senza falsa modestia sottolinea: "Naturalmente
sono orgoglioso di ciò che ho fatto, ma ciò che
più mi preme è quello che mi aspetta nel futuro.
Voglio avere peso ora, nel 2012. Ho fatto il mio nel passato,
ma ogni volta ho sempre guardato oltre, davvero, e sarà
così per sempre, almeno fino a quando non collasso".
Sonic Kicks, al quale hanno collaborato anche Noel
Gallagher e Graham Coxon (Blur), è stato recentemente
presentato in alcuni show esclusivi alla Roundhouse di Londra,
in occasione dell'uscita dell'album in Inghilterra, anticipata
di una settimana rispetto al resto d'Europa. Nel tour, Paul
Weller, accompagnato dalla sua band (nella quale fra gli altri
troviamo Steve Cradock, suo storico collaboratore), ha solo
l'imbarazzo della scelta per quanto riguarda il repertorio,
che frequentemente cambia da un concerto all'altro. Canzoni
indimenticabili come "The Modern World", "You
Do Something To Me", "My Ever Changing Moods",
"Wild Wood", "Town Called Malice" e innumerevoli
altre sono pietre miliari sulle quali Paul Weller e tutti noi
possiamo sempre fare affidamento per guardare al futuro con
sano ottimismo.